Comunicato Stampa del 05.12.2010. Bernalda… dicembre 2010.. Scade l’Accoglienza a Metaponto Borgo

OSSERVATORIO MIGRANTI BASILICATA

Comunicato Stampa del 05.12.2010

Bernalda… dicembre 2010.. Scade l’Accoglienza a Metaponto Borgo

È da un anno che i lavoratori migranti sudanesi, romeni e
maghrebini sono ospiti in container a Metaponto Borgo.

Un anno fa la regione Basilicata, con l’allora Presidente della
Commissione Immigrazione, Pietro Simonetti, sembrava aver posto le
basi per una accoglienza adeguata e soprattutto diversa rispetto a
quella fatta nelle altre aree della Lucania e in tempi passati.

Sembrava essere un modello per ospitare  nella nostra regione i
migranti che di li a poco si sarebbero trasferiti nell’area nord della
Basilicata per la raccolta dei pomodori.
Ma sappiamo come è andata.

Come più volte asserito dallo stesso Simonetti è stato possibile
posizionare i container per ospitare i migranti e provare a rompere
quel muro di intolleranza che si registrava da parte dei locali grazie
al commissariamento del comune di Bernalda
Questo è potuto avvenire grazie anche all’allora Commissario
prefettizio dottoressa Iaculli.

Allora ci si domanda perché è la presenza di un tecnico che ha reso
possibile l’accoglienza di questi nuovi braccianti, segnando  con
questo come la politica è percepita quale negazione di qualsiasi tipo
di accoglienza ed è, inoltre, contro la volontà di costruire
esperienze politiche che risolvano in modo adeguato le problematiche
di normalizzazione di queste popolazioni.

Oggi a Bernalda la crisi politica è risolta, il Centro Destra con il
Sindaco Chiruzzi governa questo comune, ed è da diversi mesi che si
registra l’insofferenza del neo sindaco verso i migranti e che a
questa si sommano i controlli e gli sgomberi da parte delle forze
dell’ordine.

L’ultimo sgombero è quello avvenuto una diecina di giorni addietro
all’ex mattatoio , che si trova all’interno del centro abitato di
Bernalda.

Azioni che evitano che si formino assembramenti  o zone di bivacco da
parte dei migranti.

Questo è avvenuto a Rosarno un anno addietro, con l’abbattimento dei
luoghi che ospitavano i raccoglitori degli agrumi, a Palazzo San
Gervasio con lo sgombero, le denunce e la chiusura del Centro di
Accoglienza. Lo si registra ancora a Rosarno, oggi, dove i lavoratori
sono costretti a continui spostamenti per non essere localizzati e
sgomberati. Dormono nelle macchine mentre in pochi sono riusciti ad
affittare una casa nel centro abitato dello stesso comune della Piana
di Gioia Tauro. Molti altri subiscono gli spostamenti forzati perché
mandati via.

Politiche sulla repressione all’immigrazione che hanno un filo
conduttore comune e che dopo il 31 dicembre vedrà altri 23 – 25
migranti, quanti sono quelli che vivono a Metaponto Borgo, vedersi
chiudere quest’altra possibilità di abitare in modo dignitoso. Se
abitare in prefabbricati possa dirsi dignitoso.

Prima la giustificazione della mancanza di decoro che queste genti
portano alla meravigliosa costa metapontina che manda via i turisti,
oggi la possibile morosità in cui i migranti si vengono a trovarsi per
il mancato pagamento dell’affitto, stabilito al prezzo simbolico di un
euro.

Eppure anche in questa area della Lucania c’è bisogno di braccia nelle
campagne. Oggi queste braccia sono usate per la pulizia dalle
infestanti dei carciofi, dei cavoli e dei finocchi, oltre che nella
piantumazione degli ortaggi che saranno raccolti nella prossima
primavera, in contrada Avinella, in quella della Foce del Basento, in
aziende medio grandi che dovranno battere la concorrenza di altre
aziende dell’area mediterranea e non solo.

Palazzo San Gervasio li 05.12.2010

Gervasio Ungolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.