REPORT 21 GIUGNO
Parte la macchina della Solidarietà
Ieri (20 giugno 2011) è partita la macchina della solidarietà per i migranti della Basilicata e per quelli di Palazzo San Gervasio, siano essi detenuti all’interno del CIET che per quelli impegnati nei lavori bracciantili.
Quest’anno parte da Potenza l’organizzazione. Ieri l’incontro tra i componenti del Consiglio Comunale (magioranza e opposizione) nelle sale della presidenza della Regione con la presenza del Governatore De Filippo e dell’assessore con delega in materia di immigrazione (anche se non c’è ancora un assessorato all’Immigrazione) Martorano. Un incontro durato qualche decina di minuti dove, a detta di presenti, si è discusso dell’ospitalità e delle due opzioni possibili di questa: l’accoglienza all’interno del centro abitato attraverso l’utilizzo delle case sfitte oppure l’accoglienza in un Centro che sarà predisposto presso il vecchio tabacchificio, questo di proprietà della Regione Basilicata e oggi in uso ad una cooperativa di produttori agricoli.
La gestione, dopo quella fallimmentare del Comune di Palazzo San Gervasio sarà affidata alla Provincia, se ne occuperà l’Assessore Pesacane.
Sempre in mattinata presso il Teatro Stabile di Potenza, in Piazza Prefettura la provincia ha organizzato per il secondo anno e in concomitanza della Giornata Mondiale del Rifugiato “Derive e Approdi” una due giorni di riflessioni sui migranti e sui rifugiati che ha visto la presentazione di un libro “Mediterraneo Chiama Europa Respinge”, dove a firme di fama internazionale e nazionale si aggiungono pensieri e riflessioni di firme regionali.
Anche qui dopo poco la discussione è ricaduta sulle vicende di Palazzo San Gervasio, sul razzismo dimostrato da questa comunità verso i migranti e sull’antirazzismo dimosrato invece dalla città capoluogo, Potenza, crocevia di tante culture. Si è parlato del Centro di Accoglienza quale “Bancomat della Manovalanza a disposizione dei Caporali”, esperienza da non ripetere e messa a confronto con quella invece realizzata dal “Camper dei Diritti”, l’anno scorso, gestita da una organizzazione che da anni lavora nel portare diritti nei luoghi più difficili della nostra Italia, che invece ha dato risultati eccellenti io aggiungerei sia nella spesa che nelle finalità.
Sostanzialmente quello che, a parere dello scrivente, sta avvenendo è che le forze che governano da Potenza la nostra Regione sono tutte compatte a ricercare soluzioni possibili più che nel migliorare condizioni di vita ai cittadini siano essi stanziali o trasumanti, nel riprendere le fila di una materia che è stata poco considerata nel passato, anzi è stata vista come una iattura per le forze politiche perchè come la materia del randagismo non porta risultati che tradotta nel politichese significa consensi elettorali.
Certamente è un momento in cui i raggruppamenti siano esssi formazioni politiche che gruppi portatori di interessi comuni non amino molto contaminarsi ma invece tendono a chiudersi nel loro piccolo o invilupparsi tra loro su tematiche specifiche. Da escludere le vicende legate ai referendum caratterizzati però anche queste da una esclusione serrata dei raggruppamenti politici anche nell’organizzazione della macchina referendaria. Possiamo fare esempi più eclatanti, la “Rivoluzione dei Gelsomini” nel nord africa è caratterizzata per l’assenza completa di organizzazioni classiche, gruppi politici etc., il movimento degli Indignatos in Spagna, nessuna bandiera al loro interno e sfiducia completa verso queste organizzazioni, la stessa piazza di Bologna che ha ospitato “Tutti Impiedi”. Per cui si assiste ad un allontanemento dalle forze classiche di gestione dei sistemi e alla ricerca, ma non tanto, di uno spazio politico che prescinde da queste.
Nella nostra regione invece a fronte di questo assistiamo evidentemente ad un raggrupparsi eterogeneo di queste forze attorno ad una tematica, l’Immigrazione, che con i metodi vetusti e di esclusione in quanto si sentono detentori esclusivi di questi e a mo di rullo compressore passano sulle esperienze e sulle vite di un territorio, quello dell’alto Bradano.
Sarà oltre che della nostra comunità anche un po loro la responsabilità? Non entriamo in merito a quello che singolarmente hanno rappresentato nel panorama sociale e politico dei singoli o delle forze che rappresentano.
In questa dinamica ormai si decide a Potenza quello che deve succecede a Palazzo San Gervasio, infatti sempre ieri si è deciso di fare una conferenza stampa tra Associazioni Varie, Terzo Settore e Sindacati tutti Transfert Potentini e il 25 sempre i Transfert Potentini hanno indetto una manifestazione.
Non voglio azzardare previsioni o altro ma penso che ancora una volta non si vuole chiedere ad un territorio di cosa ha bisogno e ai migranti di cosa hanno bisogno.
Gervasio Ungolo