da AGI.it: Si’ a “norma transitoria” per regolarizzazione
Immigrati: si' a "norma transitoria" per regolarizzazione
(AGI) – Roma, 6 lug. – Si chiama "ravvedimento operoso" o "norma transitoria", ma appare a tutti gli effetti un provvedimento di regolarizzazione. I datori di lavoro che occupano irregolarmente alle proprie dipendenze lavoratori extracomunitari, "comunque presenti nel territorio nazionale", potranno dichiarare la sussistenza del rapporto di lavoro allo Sportello unico per l'immigrazione entro un arco temporale da definire. A prevederlo il decreto legislativo con il quale il Consiglio dei ministri di oggi ha recepito una direttiva europea, la numero 52 del 2009. Saranno i tecnici dei ministeri dell'Interno, del Lavoro e della Cooperazione a stabilire nei dettagli la procedura di emersione ma secondo le prime indiscrezioni il datore di lavoro per mettersi in regola dovrebbe pagare un contributo forfettario di 1.000 euro (non deducibile ai fini dell'imposta sul reddito) per ciascun lavoratore e "previa regolarizzazione delle somme dovute a titolo retributivo, contributivo o fiscale pari ad almeno sei mesi". Sono esclusi dalla mini-sanatoria i datori di lavoro che risultino condannati negli ultimi 5 anni con sentenza anche non definitiva per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, cosi' come i lavoratori colpiti da provvedimenti di espulsione, condannati o segnalati, anche in base ad accordi o convenzioni internazionali, ai fini della non ammissione nel territorio dello Stato. Imprese e famiglie avranno cosi' una chance (seppure limitata nel tempo) per evitare le nuove sanzioni previste dal decreto: per operai, muratori, colf e badanti un'insperata occasione di uscire dal "nero". Era stato il ministro Riccardi qualche mese fa a esprimere la necessita' di accompagnare l'applicazione delle nuove norme con una breve fase transitoria che prevedesse appunto la possibilita' di un "ravvedimento operoso" per il datore di lavoro, permettendogli di adeguarsi in tempi congrui alla nuova disciplina, previo pagamento di una somma. Le Commissioni parlamentari della Camera (24 maggio 2012) e del Senato (4 e 5 giugno 2012) nel rendere il parere sullo schema di decreto legislativo avevano a loro volta espresso a larga maggioranza analoga volonta' di prevedere una fase transitoria per permettere ai datori di lavoro di conformarsi alla nuova normativa.