da il Redattore Sociale: Dalla “California d’Italia” le insalate in busta prodotte sfruttando i braccianti
Dalla "California d'Italia" le insalate in busta prodotte sfruttando i braccianti
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Caporalato a Salerno; inquietante scenario anche sul piano sanitario, che emerge da un rapporto di Medici per i Diritti Umani, un team che gira per le campagne italiane in camper. Condizioni di grave sfruttamento di lavoratori italiani e stranieri. Aumenta l’export ma non ci sono tutele
21 luglio 2014
ROMA – Ci sono il caporalato, lo sfruttamento di circa quattordicimila braccianti italiani e stranieri, la mancanza di tutele sanitarie, dietro la produzione delle insalate in busta, quelle pronte per l’uso, vendute sui banconi dei supermercati, che vengono dalla “California d’Italia”, cioè dai tremila ettari di serre per le insalate nella Piana del Sele. Si tratta di una zona in cui l’agricoltura è florida con oltre quattromila imprese agricole impegnate anche nelle colture del vino, delle fragole e nel settore caseario, con un aumento del 15% dell’export dell’agroalimentare della Provincia di Salerno nell’ultimo anno e la trasformazione di quattrocento ettari di terra in nuove serre produttive. Ma un nuovo rapporto della Onlus Medici per i diritti umani (Medu) conferma che gran parte del made in Italy agroalimentare si basa sull’illegalità, i sottosalari, le vessazioni dei lavoratori e le truffe nei confronti dell’Inps. Un video girato dai Medu con le donne che lavorano nei campi mostra che il fenomeno riguarda anche lavoratori e lavoratrici italiane.