Appello: Diritti violati. Il dovere dell’antirazzismo
Appare davvero incredibile la singolare coincidenza per cui oggi, 10 dicembre, giornata mondiale dei diritti umani, nonché giornata di assegnazione del Nobel per la Pace, a Matera verrà presentato il convegno dal titolo agghiacciante “Immigrazione e sostituzione etnica. Come Pittella vuole riempire la regione di extracomunitari” a cura di Forza Nuova.
L’Osservatorio Migranti Basilicata da tempo denuncia in regione il business legato allo sfruttamento della presenza migrante sul territorio lucano, e più volte ha ripetuto il “pericolo” insito nel “modello Basilicata” dipinto dal Presidente Pittella, quale modello “virtuoso” di accoglienza. Tuttavia appare impensabile lasciare che forze politiche dichiaratamente xenofobe propongano il loro modello di Paese basato sull’intolleranza e sulla difesa dell’identità italiana in generale, e lucana in particolare, dalla contaminazione dei migranti.
In un Paese e in un tempo che tende troppo facilmente a dimenticare le date simbolo della propria storia, abbiamo assistito non in silenzio allo “scippo” del Primo Maggio 2016 da parte del movimento di Lotta Studentesca che a Matera sfilò per le strade cittadine. Adesso, siamo messi di fronte a questo incontro di Forza Nuova, in un’altra giornata cruciale per i valori della solidarietà e dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali propri di ogni persona.
Coloro che, in questo ultimo referendum, hanno lavorato affinché prevalessero le ragioni del NO lo hanno fatto proprio per la difesa dei principi di uguaglianza e di giustizia sociale contenuti in una Costituzione, la nostra, dichiaratamente antifascista.
Il convegno di Forza Nuova a Matera, città capitale della Cultura per il 2019, evidenzia un pericolo concreto: che alla presenza esigua dei migranti in Basilicata (supportata da dati statistici reali e concreti) sia associata la responsabilità di un disagio crescente e diffuso nella popolazione lucana, frutto di risposte disattese o inadeguate da parte dell’Amministrazione regionale. Rischia così di diventare un gioco troppo facile e pericoloso: la caccia ad un capro espiatorio che vede nel migrante il responsabile del proprio malessere.
Chiediamo con forza che tutti gli enti preposti alla tutela dei diritti e della dignità delle persone pongano una maggiore attenzione alle manifestazioni razziste, sia pubbliche e che private, e chiediamo che venga aperto un tavolo di discussione regionale che affronti il tema delle migrazioni e dell’accoglienza in modo costruttivo, condiviso e consapevole. Questo al fine di evitare che si giunga anche in Basilicata a costruire barricate piuttosto che ponti, e che l’accoglienza dei migranti, esperienza di straordinario arricchimento per la nostra terra, diventi l’oggetto di futili polemiche cariche di odio.
Chiediamo, infine, a tutte le cittadine e i cittadini, alle associazioni e a chiunque condivida questo appello di inviare la propria adesione a: osservatoriomigrantibasilicata@gmail.com.
I primi firmatari: Osservatorio Migranti Basilicata (Matera), Associazione Michele Mancino (Palazzo San Gervasio), Campagna LasciateCIEntrare (Roma), Associazione Garibaldi 101 (Napoli), Associazione Kasbah, Associazione Lunaria (Roma), Blog MigrAzione, Collettivo Politico “Guevara” (Bari), Gervasio Ungolo, Chiara Prascina, Paola Andrisani, Yasmine Accardo, Luca Mannarino, On. Antonio Placido, Carmela Lapadula, Fabio Ferri, Maria Antonietta Carbone, Francesco Oliveri, Massimo Coop La Mimosa, Carla Corciulo, Antonio Ciniero, Associazione Produzioni Fuori dal ghetto, Funky Tomato, Diritti a Sud