da Justice TV…..IMMIGRAZIONE: PROPOSTE DI LEGGE PER LA CITTADINANZA

Pubblicato Mercoledì, 23 Novembre 2011 15: :13

«La campagna sulla cittadinanza nasce con due intenti: da un lato, quello di promuovere una riforma della modalità di acquisizione della cittadinanza per gli stranieri, dall’altro quello di riconoscere il diritto al voto a chi soggiorna in Italia da almeno 5 anni». Oliviero Forti, responsabile per l’ immigrazione della Caritas spiega gli obiettivi di “L’Italia sono anch’io”, l’iniziativa popolare di raccolta firme per due proposte di legge che riconoscano lo “ius soli”, il diritto naturale alla cittadinanza soprattutto per i bambini stranieri che nascono in Italia.

Nello specifico, la prima proposta mira ad aggiornare i concetti di nazione e nazionalità sulla base del senso di appartenenza ad una comunità, la seconda a riconoscere il diritto al voto ai migranti regolari nelle consultazioni elettorali locali, quali strumento più alto di partecipazione e responsabilità sociale e politica. “Con riferimento alla cittadinanza – dice Forti – registriamo ormai da anni l’inadeguatezza della legge 5 febbraio 1992 n. 91 che, fu plasmata su un’idea di mobilità che riguardava più l’italiano all’estero che, lo straniero nel nostro Paese”.
Il testo fondamentale che regola le modalità di acquisizione si basa sul principio dello “ius sanguinis” e prevede in sintesi tre modalità. “E’ cittadino per nascita – dice Forti – chi è nato da cittadini italiani o da genitori stranieri diventati italiani. Ma, se i genitori non sono cittadini italiani, il figlio pur essendo nato nel nostro Paese non acquista automaticamente la cittadinanza fino al 18esimo anno d’età”.
La seconda modalità prevede che lo straniero sposi un italiano e abbia la cittadinanza dopo due anni di residenza; per quanto concerne, infine, la naturalizzazione si ha dopo 10 anni di permanenza stabile sul territorio. “Le conseguenze di una simile normativa – conclude il responsabile immigrazione – sono che il livello di acquisizione della cittadinanza italiana è molto inferiore a quella europea. Queste proposte di legge mirano a rimuovere tutti i cavilli burocratici. In Italia vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera, un dato che non può essere di certo ignorato”.

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