Rete primo Marzo, Per i Diritti dei Migranti, “Un giorno senza di noi”

Rete primo Marzo, Per i Diritti dei Migranti, “Un giorno senza di noi”

Nella notte del 3 OTTOBRE 2013 a causa di un terribile naufragio, 368 persone persero la vita al largo delle coste di Lampedusa.

Ogni anno migliaia di donne, uomini, bambini muoiono perché costretti ad attraversare il Mar Mediterraneo su mezzi di fortuna in condizioni disumane.

Scappano da guerre, violenze, persecuzioni etniche e religiose, dittature e miseria. Pur consapevoli dei pericoli spesso non hanno altra scelta che la fuga.

E’ stato stimato che soltanto il 10-15 % dei migranti che intraprendono un percorso migratorio dall’Africa riesce a raggiungere l’Europa. Alcuni, finendo i soldi durante il viaggio sono costretti a rimanere nel luogo di transito, altri cambiano destinazione, molti muoiono lungo il tragitto e tutti sono obbligati a diventare pedine dei trafficanti di esseri umani.

Questa dinamica portatrice di sfruttamento violenza e morte si potrebbe evitare con una politica basata sul rispetto dei diritti umani e della solidarietà. Esistono strumenti che gli Stati scelgono deliberatamente di non usare. Perché è una scelta ben precisa decidere di non fare corridoi umanitari o di sfruttare a pieno lo strumento di resettlement. Perché non ha senso parlare di una Europa unita e senza frontiere se queste non vengono eliminate per tutte le persone che si trovano a vivere al suo interno

La commozione a seguito del naufragio del 3 OTTOBRE aveva portato alla creazione di Mare Nostrum, operazione nata allo scopo di migliorare le capacità di soccorso dei migranti in mare senza che però venissero messe in discussioni le ragioni per cui si ricorre ai così detti viaggi della speranza. Questa soluzione non solo ha raggiunto parziale lo scopo, visto che le morti in mare non sono cessate ma la sua sostituzione con Frontex Plus di fatto evidenzia la volontà dell’Europa di riproporre come prioritaria la protezione delle frontiere invece che la tutela della vita umana.

Tale involuzione non solo ci rende evidente quanto sia importante ricordare e commemorare la data del     3 OTTOBRE ma anche come sia necessaria e urgente una politica che vada in senso diametralmente opposto a quella attuata fino ad oggi. Ed è per questo che chiediamo alla politica di attivarsi per ottenere i seguenti risultati:

  • Sospensione del Regolamento Dublino e tutte le sue successive modifiche. Un’armonizzazione effettiva degli standard minimi d’accoglienza per i richiedenti asilo e destinatari di protezione internazionale in Europa in modo da garantire uguali diritti e stesse possibilità di inserimento nel territorio.
  • L’apertura di corridoi umanitari attraverso percorsi autorizzati e sicuri d’ingresso per chi fugge dalle guerre e l’immediata apertura dei confini interni all’ Europa che privano migliaia di persone del diritto di scegliere dove vivere. Uscire dalla logica che ha portato alla creazione della Fortezza Europa e all’esternalizzazione delle frontiere.
  • La creazione di un permesso di soggiorno europeo che permetta ai migranti di potersi muovere all’interno dei 28 paesi EU senza l’attuale discriminazione vigente.
  • La necessità del riconoscimento di una cittadinanza europea basata sullo ius soli e il riconoscimento del diritto di voto amministrativo ed europeo.
  • Chiusura immediata dei CIE

19.09.2014                             Rete Primo Marzo

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